Triciclo e la Casa del Quartiere Barrito partecipano all'edizione zero del Festival della sostenibilità
Le nostre iniziative
Salone della Casa del Quartiere Barrito
via Tepice 23/c - Torino
ingresso libero fino a esaurimento posti
Le iniziative da noi programmate si inseriscono in un progetto complessivo "Li_evitiamo Come alleggerire il nostro peso sul pianeta, evitando errori comuni. In questo progetto abbiamo organizzato tre eventi.
Martedì 8 maggio 2018 - ore 21
Proiezione del film The light bulb conspiracy" in collaborazione con CinemAmbiente di Torino
Regia di Cosima Dannoritzer - 2010 - 75'
Esiste realmente una lampadina che duri per sempre? E perché si preferisce eliminare un computer che non funziona piuttosto di ripararlo? La risposta a entrambi i quesiti è da ricercarsi nella “obsolescenza programmata”, cioè la scadenza pianificata, una strategia aziendale che garantisce un consumo sempre crescente. Grazie a rari filmati d’archivio e documenti del tutto inediti, si traccia così la storia di questa logica di mercato, teorizzata negli anni Venti, dal sempre più devastante impatto ambientale.
The Light Bulb Conspiracy svela come l'obsolescenza programmata abbia modellato la nostra vita e la nostra economia dal 1920, quando i produttori deliberatamente hanno iniziato a ridurre la vita dei prodotti di consumo per aumentare la domanda. Il film delinea anche una nuova generazione di consumatori, designer e uomini d'affari che hanno iniziato a sfidare l'obsolescenza programmata come un motore economico insostenibile.
Il documentario inizia visitando la lampadina a più lunga durata al mondo, che ha bruciato ininterrottamente per oltre 110 anni a Livermore, in California. Inizialmente, infatti le lampadine erano costruite per durare.
Il film trova prove storiche che rivelano come un cartello degli anni '20, Phoebus cartel, abbia deciso di produrre lampadine la cui durata fosse limitata a un massimo di 1000 ore. In questo modo la lampadina è diventata uno dei primi esempi di obsolescenza programmata al fine di aumentare i profitti.
Girato per oltre tre anni in Europa, negli Stati Uniti e in Ghana, The Light Bulb Conspiracy studia l'evoluzione e l'impatto dell'obsolescenza pianificata attraverso interviste con storici, economisti, designer e produttori, insieme a filmati d'archivio e documenti aziendali interni.
Il film descrive le azioni di diversi sostenitori dell'obsolescenza programmata: Bernard London, che ha proposto di porre fine alla Grande Depressione imponendo l'obsolescenza programmata, e Brook Stevens, le cui idee, dopo la seconda guerra mondiale, sono diventate il vangelo degli anni '50 e hanno contribuito a plasmare la società dei consumatori usa e getta di oggi .
The Light Bulb Conspiracy guarda anche a esempi moderni di obsolescenza pianificata, incluse le stampanti per computer e la controversia sull'incapacità di sostituire le batterie dell'iPod. Le conseguenze ambientali di queste modalità costruttive vengono anche illustrate drammaticamente nelle enormi quantità di rifiuti elettronici che finiscono in discariche incontrollate nei paesi del Terzo Mondo come il Ghana.
Il film si conclude con esempi di consumatori e aziende che si stanno spostando verso pratiche e prodotti più sostenibili.
Martedì 15 maggio 2018 - ore 21
Proiezione del film "Sandgrains"
Regia: Montevecchi&Manrique - 2013 - 58'
Il progressivo declino del pescato a livello mondiale è stato ampiamente sottostimato: il calo non sarebbe di 0,38 milioni di tonnellate all'anno, come risulta dai dati della FAO, ma di ben 1,2 milioni di tonnellate annue. La stima (2016) arriva da uno studio che ha incluso nella valutazione anche fattori come la pesca di sussistenza e il pesce scartato. Lo sfruttamento sempre più industrializzato delle risorse ittiche rischia di riprodurre sui mari l'ecatombe di specie animali avvenuta sulla terraferma con la distruzione di foreste e pascoli a partire dalla rivoluzione industriale (Rivista Science).
Gravi e sempre meno rimediabili danni sono provocati dalla pesca a strascico dei grandi pescherecci, dalla pesca illegale e dalla pesca fantasma per la quale le reti abbandonate o perse in mare continuano a pescare e uccidere animali senza alcun vantaggio per i pescatori.
Nel film a narrarci la situazione della pesca a Capo Verde è Zé, un capoverdiano che vive in Svezia, dove è diventato un bravo calciatore e che, dopo dieci anni, ritorna a far visita alla sua isola e alla spiaggia coperta di sabbia vellutata dove aveva imparato a tirare calci a un pallone. Con sua grande costernazione vede che la spiaggia non c’è più e che rimangono solo grandi sassi, mentre la sua famiglia, la cui principale occupazione e risorsa un tempo era la pesca, ora estrae sabbia dal fondo dell’oceano per venderla come cemento a buon mercato.Con lo sviluppo edilizio nelle isole principali, a Capo Verde si è creato un forte mercato della sabbia, così i pescatori disoccupati si sono trasformati in sabbiaioli con tutta la famiglia! Ma i danni di questa attività non coinvolgono solo la spiaggia che è sparita e con essa qualche piccolo introito derivante dal turismo, anche i contadini, che hanno dei campi vicino alla costa, non riescono più a coltivarli perché, l’acqua del mare, non più assorbita dalla sabbia della spiaggia, si infiltra lungo la costa, affiora gradatamente sulla superficie dei campi, rendendoli sterili e inservibili.
Da questo spunto il film si indirizza ad analizzare la situazione della pesca globale e dei rapporti tra UE e paesi del Sud del Mondo relativamente ai permessi di pesca per le grandi compagnie internazionali.
Un esponente di Green Peace, ripreso durante la navigazione in alto mare dove si trovano le grandi navi delle compagnie internazionali, spiega a Zé che negli ultimi cinquant’anni il consumo di pesce nel nord del mondo è molto cresciuto, per cui sono state esaurite le riserve europee e ora gli europei hanno comunque i mezzi per andare a cercare il pesce altrove, mettendo a repentaglio altre riserve ittiche, anche perché i controlli sulla pesca internazionale al momento sono veramente difficili e complicati da effettuare. Conclude ricordandoci che 28 milioni di persone sulla terra, per la loro sopravvivenza, dipendono dalla pesca e, di queste, il 97% vive nel sud del mondo: quando l’oceano sarà un “deserto liquido” come si sfameranno?
Scarica il Flyer delle due proiezioni in formato pdf
Domenica 20 maggio 2018
Sarà una domenica ricca di iniziative per tutte le età che fa parte di un ciclo di domeniche organizzate dal Barrito per i cittadini e le famiglie.
Scarica la cartolina promozionale delle domeniche al Barrito in formato pdf.
Vai al sito del Barrito
Giornata ludica su tematiche ambientali (sì, ci si può anche divertire imparando!)
A cura di Associazione Triciclo, Lab Zip+ e Casa del Quartiere Barrito
10.00 | 12.30
Walkscapes #9, itinerario attraverso luoghi non comuni del quartiere. Andremo a piedi, nel rispetto del pianeta in cui viviamo e dei tempi di attraversamento dell’uomo. Partenza e ritorno dal Barrito. A cura di Lab ZIP+
10.00 | 12.30 e 14.30 |16.00
“Goccia a goccia” Quanta acqua consumiamo in un giorno? Laboratorio didattico 8 - 14 anni, ma anche per qualche adulto curioso. A cura di Associazione Triciclo. Vedi sotto i dettagli
12.30 pranzo al Barrito!
14.00 | 17.30
Corso di riparazione della bicicletta e di preparazione della birra! A cura di Movimento per la Decrescita Felice.
16.30 | 18.30
Conferenza Sonora, con Davide Giachino. A cura di Associazione Triciclo. Vedi sotto i dettagli
16.30 | 18.30
“Cavoli, che storia!” spettacolo teatrale per riflettere sull'importanza della biodiversità, sul rispetto della terra, sulla conoscenza dei cicli naturali. A cura di Associazione Liberi Pensatori Paul Valèry
Laboratorio didattico "Goccia a goccia"
L’attività di animazione si basa su un gioco di società che si svolge percorrendo le caselle su una plancia. Il gioco ha come obiettivo di introdurre al concetto di “Acqua Virtuale” e di sensibilizzare e far riflettere sull’impatto ambientale che ogni prodotto che usiamocomunemente ha sul pianeta, soprattutto sul consumo di acqua necessaria per il ciclo di produzione. L'Acqua Virtuale è tutta l’acqua necessaria per la produzione di un bene che resta nascosta al suo interno e quindi non è immediatamente percepibile la sua presenza; basti pensare che per la produzione di un paio di jeans (magari tutti strappati come vuole la moda) sono necessari 8.000 litri di acqua che servono per far crescere il cotone, preparare i bagni di lavaggio in cui vanno immersi più volte, fino a quella consumata per il trasporto, ecc.
Il gioco si rivolge a ragazzi tra i 6 e i 14 anni, ma è interessante anche per quelli più grande e per gli adulti che vogliano verificare le loro conoscenze, e si svolge a squadre, che si sfideranno e dovranno compiere delle scelte sui loro consumi quotidiani.
Conferenza sonora con Davide Giachino sul tema della sovranità alimentare
Davide Giachino: narratore e chitarra
Pierpaolo Berta: organetto diatonico
Una novità assoluta! Un mix di immagini, suoni e parole che ci faranno capire i problemi della nostra alimentazione e la consapevolezza che i popoli devono essere sovrani dei propri cibi. Infatti La Sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, in forza del loro diritto a definire i propri sistemi agricoli e alimentari. Pone le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti al cuore del sistema e delle politiche alimentari. Difende gli interessi e contempla le future generazioni.